Die Essensretter
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Nei paesi occidentali lo spreco alimentare sta diventando un problema serio, negli Stati Uniti, ad esempio, quasi il 50% dei prodotti alimentari commestibili acquistati viene scartato.
Per limitare questo fenomeno bisogna informare i consumatori in modo che cambino le cattive abitudini e conoscano le conseguenze che il cibo buttato ha sull’ambiente. Valentin Thurn, dopo avere affrontato con Taste the Waste, le cause dello spreco alimentare nella catena di produzione del cibo, si focalizza adesso su agricoltori, direttori di supermercati, cuochi o semplici casalinghe che si battono per recuperare la considerazione per il cibo in una prospettiva etica ed ecologica.
Approfondimento
A proposito di Food Savers
Autore di numerosi volumi, Valentin Thurn è convinto che divulgare buoni esempi possa aumentare la consapevolezza e che le abitudini abbiano importanti ripercussioni sul nostro modo di vivere. La piattaforma www.foodsharing.de, da lui creata insieme a Stefan Kreutzberger, gestisce gruppi di acquisto solidali, scambi di competenze e informazioni e un sistema di ordini on line direttamente ai contadini. Nella piattaforma è anche possibile segnalare il cibo in eccedenza con data di scadenza e produzione (per i cibi cotti) per fare in modo che qualcuno lo possa utilizzare.
Il food sharing si è diffuso oltre che in Germania, dove è sorto, in Austria, Francia e Svizzera coinvolgendo anche rivenditori, ristoratori e produttori: è importante, infatti, raccogliere nei negozi il cibo in scadenza - ma ancora commestibile - per risparmiare sul costo della spazzatura e sullo spreco alimentare. L’ambizione è quella di estendere tale modello in tutta Europa. La Gran Bretagna, per esempio, dopo aver avviato la campagna “Ama il cibo, odia lo spreco”, ha ridotto del 13% i rifiuti alimentari.
Sull’onda del successo della piattaforma alcuni ristoratori hanno deciso di multare gli avventori che lasciano troppi avanzi: tecnica che ha portato a riempire meno i piatti abbassando i prezzi e proponendo piuttosto, ai più affamati, menu di taglia XXL. Altri hanno deciso di utilizzare alimenti provenienti da cooperative che raccolgono il cibo scartato dalle catene alimentari, mentre diversi supermercati hanno inaugurato un servizio di cibo pronto confezionato con prodotti invenduti.
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