The Last Pig

Diretto da

La regista Allison Argo accompagna un allevatore di maiali durante il suo ultimo anno di macellazione. Mano a mano prende forma una meditazione sulla vita, sulla morte e su cosa significhi essere una creatura senziente con il potere di uccidere. La cura per gli animali, l’atmosfera bucolica e i ritmi tranquilli della fattoria vengono rotti dai viaggi settimanali verso il mattatoio mentre, attraverso sparse riflessioni intime, il protagonista rivela il crescente conflitto di una vita trascorsa “smerciando morte”, accompagnata da fantasmi che lo perseguiteranno per sempre, e la profonda lotta interiore per poter reinventare il proprio destino.

Titolo tradotto
[L’ultimo maiale]
Genere
Documentario
Paese
Stati Uniti d'America
Anno
2017
Durata
54'
Casa di produzione
ArgoFilms
Lingue
Inglese
Note di regia
Note di regia

The Last Pig è un racconto universale che trascende la cultura, l'età e la geografia. Non giudica né moralizza, spinge semplicemente lo spettatore ad esplorare le proprie convinzioni ed esaminare quanto le proprie azioni siano in linea con esse. Avrei sempre voluto fare un film sull′etica dell′agricoltura e il suo impatto sugli animali, ma non avevo trovato una storia che fosse intima e nuova, finché non lessi quella di Bob.

Ho parlato per la prima volta di esseri non umani circa trent'anni fa, venuta a conoscenza della difficile situazione dei gorilla. E quando incontrai un gorilla adulto di nome Ivan, che viveva in un centro commerciale nello stato di Washington, decisi di parlare. È stato lui il catalizzatore che mi ha spinto a realizzare film documentari. Il cinema è uno strumento straordinariamente efficace per raggiungere le persone, specie nel mondo digitale di oggi, diventando un veicolo per trasmettere informazioni e ispirare il cambiamento. Il mio primo film, The Urban Gorilla, ne è un esempio calzante: all’epoca alimentò una protesta internazionale decisiva contro le condizioni di vita a cui numerosi gorilla in cattività erano costretti.

Ogni volta che mi appresto a iniziare un film devo imparare una nuova lingua, o almeno provarci. Sebbene gli animali non condividano il nostro linguaggio, certamente sono in grado di comunicare. Il mio lavoro come narratore è aiutare gli spettatori a comprendere questi altri esseri, a trascendere il linguaggio e trasmettere le loro storie. È una sfida meravigliosa, in verità la parte del mio lavoro che preferisco. Cerco sempre di entrare nelle loro vite con sensibilità e rispetto. Che siano allo stato brado o in gabbia, quella è la loro casa e noi siamo solo visitatori. Se percepisco di essere la causa anche solo di una minima angoscia, faccio immediatamente marcia indietro. E se ciò significa rinunciare a quel progetto, così sia.

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