Lu tempu di li pisci spata

Diretto da

Tra Aprile ad Agosto, il pesce spada va a deporre le uova nelle tiepide acque che separano la Sicilia dalla Calabria. Affiora nei pressi di Bagnara Calabra, segue la costa sino a Scilla e quindi, traversato lo stretto, risale da Messina sino a Punta Faro e scompare.

Lungo questo itinerario l'uomo lo attende per ucciderlo.

I pescatori di Bagnara, di Scilla, di Ganzirri spiano le acque pronti ad individuare la loro tradizionale preda. L'attesa è lunga, estenuante. Gli uomini riposano pronti ad afferrare i remi. II silenzio è ritmato dallo sciacquio delle onde, dal monologo dei vecchi che ricordano i tempi dell'abbondanza. E improvvisamente risuona il grido della vedetta, i remi colpiscono l'acqua e le piccole barche solcano rapide le onde. La voce della vedetta guida le barche, essa è l'occhio e il cervello della caccia. Deve tener conto della direzione del pesce, della corrente, della luce. Se i pesci spada sono accoppiati bisognerà dividerli e uccidere prima la femmina, ché poi il maschio sarà facile preda. L'inseguimento si prolunga, il furore della caccia ravviva negli uomini insospettabili energie. Sino al centro dello stretto si spingono le piccole barche e lo specchio dell'acqua trasporta a riva, rauche ed attutite, le grida e le incitazioni. Il fiociniere ritto sulla prua avvista il pesce spada che procede zigzagando innanzi la barca, tre metri sotto il filo dell'acqua, bluastro, grigio, argenteo, cangiante, e cerca di sfuggire alla morte. Talvolta la preda si inabissa e scompare, talvolta, colpita direttamente al cuore, rimane inerte e priva di vita. Spesso trascina con sé la sagola nel mare profondo. Allora le voci mozze dall'affanno, gli ordini bisbigliati commentano l'ansia dell'uomo, ansia per la cattura che è anche ragione di vita e commentano il il dramma della preda che, ferita, sul fondo, cerca di liberarsi dell'arpione strofinando il dorso contro le rocce. La sagola trasmette al fiociniere, con le sue vibrazioni, la sorte della caccia ed una lunga esperienza, un ancestrale, radicato istinto ne traggono partito per la manovra. La sera, al tramonto, gli uomini tornano a riva. Le donne, i vecchi, i bambini si accalcano tumultuanti sulla spiaggia. I bambini ballano. Le donne solenni e maestose trasportano sulla testa i pesci alla pescheria.

Genere
Documentario
Paese
Italia
Anno
1954
Durata
11'
Produttore
Vittorio De Seta
Lingue
Italiano
Aree geografiche e popolazioni

Aree geografiche e popolazioni

Un atlante ambientale in immagini per conoscere, nazione per nazione, regione per regione, continente per continente, lo stato di salute del mondo e capire come tante emergenze locali stanno diventando, o sono diventate, globali.
Progetto Food on Film
Food on Film
Partners
Slow Food
Associazione Cinemambiente
Cezam
Innsbruck nature film festival
mobilEvent
In collaborazione con
Interfilm
UNISG - University of Gastronomic Sciences

Funded by the European Union. Views and opinions expressed are however those of the author(s) only and do not necessarily reflect those of the European Union or the Creative Europe Media Program. Neither the European Union nor the granting authority can be held responsible for them.