Hong Kong, città di profughi
Diretto da
1º episodio. Un aereo in avvicinamento all'aeroporto di Hong Kong; foto fisse di "boat people", i profughi dal Vietnam che arrivati a destinazione dovranno attendere in porto mesi prima di poter sbarcare. L'aereo è atterrato in una città ultramoderna, tutta grattacieli. Nella sua baia ci sono barche sovraffollate di profughi. Uno dei campi di transito è nei capannoni in disuso della Compagnia delle Indie, stracolmi di gente. Riso e verdura sono amministrati a grandi secchi. Hong Kong in realtà è una città cinese: porto franco, città cerniera tra capitalismo e comunismo, frutto di un compromesso, rappresenta una mediazione tra la Cina e il resto del mondo. Ogni anno duecento-trecentomila persone entrano clandestinamente, molti sono giovani così l'età media della popolazione è di ventiquattro anni. Hong Kong è comunque una città ricca, non si pagano tasse e ci sono banche di tutti i paesi.
2º episodio. Una suora salesiana traduce l'intervista alla famiglia Tran, che faceva parte di un gruppo di 42 persone. Ora la signora Tran lavora in una azienda elettronica al nono piano di un grattacielo in cui i due terzi dei dipendenti sono vietnamiti, guadagnano cinquemila lire al giorno, e vengono usati per tenere bassi i salari. Hong Kong è una città sovrappopolata: in un suo quartiere si registra la più alta densità mondiale, 144.000 abitanti per chilometro quadrato.
3º episodio. Il vero problema di Hong Kong sono gli immigrati clandestini provenienti dalla Cina. Si vedono i militari che hanno catturato nella notte diciotto fuggiaschi che poi verranno restituiti ai cinesi, ma tenteranno più volte di tornare. Il lavoro, la vita in comune ha reso indistinguibili cinesi, vietnamiti e locali. Ad Hong Kong la vita non si ferma mai e la notte c'è un flusso continuo di auto tra insegne luminose. I contadini cinesi dei villaggi vedono da lontano le luci della città e ne restano abbagliati come falene.
tag
Aree geografiche e popolazioni
Esplora per area tematica
Vedi tutti i film