El lugar de las fresas

Diretto da

Lina ha settant’anni anni ed è contadina da sempre. Ogni mattina parte all’alba da San Mauro Torinese, il «paese delle fragole» che dista circa otto chilometri dal capoluogo piemontese, per arrivare nel cuore della città, a Porta Palazzo, il mercato all’aperto più grande di Europa. Qui la donna ha la sua bancarella, dove da anni vende la frutta e la verdura che coltiva. La sua è una vita tutta casa, chiesa e lavoro: non ha figli, ma cinque cani e un marito che cerca di convincerla invano a smettere di lavorare. Tutto cambia quando entra in scena Hassan, un giovane immigrato marocchino che un giorno si presenta al mercato in cerca di lavoro.

Titolo internazionale
The Strawberry Place
Titolo tradotto
Il luogo delle fragole
Genere
Documentario
Paese
Spagna
Anno
2013
Durata
90'
Casa di produzione
Maite Vitoria Daneris Film
Lingue
Spagnolo
Note di regia
Note di regia

La parola trasformazione è l’elemento vitale e strutturale di questo lavoro: quella dei personaggi, dei loro rapporti e della loro storia, ma anche del lavoro, dei contadini, di un’epoca. In piena globalizzazione, Lina è ancora lì, nel luogo delle fragole, a sopravvivere all’avvento di un’era globale.

Il film è arrivato nella mia vita apparentemente in maniera casuale, così come il mio arrivo a Torino da Madrid, ma con il passare degli anni ho compreso che questa storia era scritta fin dal principio.

Porta Palazzo mi affascinò subito. Era il luogo dove mi sentivo meno straniera e meno sola: tante persone di culture diverse, tanti contrasti, colori e odori che mi ricordavano il mio paese. Allora Torino si preparava per le Olimpiadi Invernali e durante alcune riprese notturne, proprio nel piazzale vuoto del mercato, per un cortometraggio che stavo realizzando, notai un furgone dal quale scese una “piccola” signora che comincio  a scaricare cassette di frutta e verdura. Per tutta la notte guardai e ripresi quella signora da lontano. M’incuriosirono i suoi gesti, i suoi movimenti, i suoi modi... All’alba decisi di avvicinarmi con la camera in spalla, lei mi accolse con un grande sorriso e da li  comincio  tutto. Per un anno mi recai al mercato, due, tre volte alla settimana. Lina aveva qualcosa di speciale e, per me, osservare lei, i suoi gesti e la sua manualita  era come osservare un animale preistorico in via d’estinzione.

Passavo molto tempo al mercato e, giorno dopo giorno, quel luogo diventava per me sempre più familiare. Riconoscevo banchi, contadini e venditori, ma, cosa ben più importante, il rapporto con Lina cresceva. E a quel punto anche Gianni, suo marito, cominciò ad aprirsi. Ero incuriosita, perché Lina arrivava così presto al
mercato? E perché lavorava così tanto? Volevo sapere e capirne di più. Da quel momento, la seguii ovunque, per più di tre anni. Lei si abituò alla mia presenza e la mia cinepresa cominciò a essere invisibile.

Ero consapevole di aver trovato un bellissimo personaggio, ed ero anche sicura di voler raccontare la sua storia. Oggi so con certezza che se non l’avessi incontrata, avrei lasciato Torino molto tempo prima.

Galleria immagini

Media Download

Poster

Immagini ad alta risoluzione

Cibo

Cibo

Un tema vitale nelle sue tante sfaccettature: coltivazioni industriali, agricoltura rigenerativa, diete vegetariane, allevamenti intensivi, alimentazione sostenibile, carne sintetica, spreco alimentare, consumi responsabili…
Progetto Food on Film
Food on Film
Partners
Slow Food
Associazione Cinemambiente
Cezam
Innsbruck nature film festival
mobilEvent
In collaborazione con
Interfilm
UNISG - University of Gastronomic Sciences

Funded by the European Union. Views and opinions expressed are however those of the author(s) only and do not necessarily reflect those of the European Union or the Creative Europe Media Program. Neither the European Union nor the granting authority can be held responsible for them.