At-trazione animale. Ritorno al futuro
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Nel corso del 2012 un gruppo di persone tra allevatori, addestratori, agricoltori, guardie forestali, un sellaio, un fabbro, un maniscalco, un veterinario e studenti universitari di Agraria, si ritrovano a Murazzano, in provincia di Cuneo, con l’intento di promuovere l’utilizzo della trazione animale. Una soluzione vincente specie nel caso di territori di montagna e non troppo estesi, con costi limitati e impatto ambientale ridotto al minimo. La dimostrazione concreta di come un’agricoltura più sostenibile e in maggior sintonia con la natura sia effettivamente possibile.
Nel nostro viaggio tra le cascine visitate abbiamo assistito a delle pratiche che pensavamo sepolte nella memoria dei nostri nonni: il “tiro pesante rapido”, un cavallo agricolo italiano all’opera nei lavori di fienagione, con il quale viene trasportato il fieno per le bestie, per tutto l’anno e senza usare una goccia di petrolio; e ancora, gli asini utilizzati per i lavori di ripuntatura nei filari dei vigneti… Dopo questa esperienza, senza voler spacciare la trazione animale come panacea, possiamo affermare che, per l’agricoltura di montagna o di piccola scala, per il recupero di territori marginali, visti i costi e gli ammortamenti della meccanizzazione, questa pratica può in molti casi offrire soluzioni lavorative e occupazionali e generare un indotto non trascurabile, contribuendo a creare ricchezza.
Insomma, per un’agricoltura più in sintonia con la natura e più sostenibile, la trazione animale è un ritorno al futuro.
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