Stefan
Jarl
biography
Nasce il 18 marzo 1941 a Skara, nel sud della Svezia, dove trascorre la propria infanzia. Là incontra Arne Sucksdorff e inizia a lavorare con lui. Nei primi anni Sessanta si iscrive alla scuola cinematografica di Stoccolma, appena aperta. Durante gli anni Settanta partecipa alla formazione di un sindacato per i lavoratori del cinema e di una compagnia di distribuzione non commerciale. I suoi film hanno ricevuto numerosi importanti premi, tra cui l'European Academy Award assegnato nel '93 a Det sociala arvet: Misfits to Yuppies, terza parte di una trilogia iniziata nel ‘68 con Dom kallar oss mods e continuata con Ett anständigt liv, divenuto uno dei maggiori successi al box office in Svezia.
«Allievo e assistente di Arne Sucksdorff, uno dei maestri riconosciuti del cinema documentario, Stefan Jarl inizia la sua attività in Svezia negli anni Sessanta, caratterizzandosi come autore intenzionato innanzitutto a lavorare in modo indipendente, fuori dai modelli e vincoli dell'industria cinematografica e televisiva. A tale scopo Jarl si occupa di tutti gli aspetti del cinema, partecipando alla costituzione di compagnie di produzione e distribuzione e contribuendo anche, attraverso una rivista, al dibattito critico. Il suo interesse e le sue realizzazioni nell'ambito di ciò che viene definito "documentario", rivelano una volontà di esercitare la massima libertà nei confronti di generi e linguaggi cinematografici codificati. Jarl rifiuta il mito del cinéma-vérité e costruisce film in cui la realtà viene colta nei suoi lati contraddittori, nelle sue verità complesse, dimostrando, anche nelle sue incursioni nel lungometraggio a soggetto, quanto arbitrario sia il confine tra documentario e finzione.
La selezione proposta all'interno di CinemAmbiente [Cinemambiente 1998] comprende quelle opere più direttamente rivolte ad una delle tematiche più care a Jarl: il rapporto tra natura e civiltà, rappresentato in diversi casi attraverso il confronto tra il mondo dell'infanzia e quello degli adulti. Con rigore e passione, attingendo alla lezione di pittori quali Bruegel, Rembrandt, Van Gogh, Jarl descrive le conseguenze catastrofiche dell'intervento umano su natura, comunità e soggetti la cui identità risulta irrimediabilmente compromessa dalla modernizzazione, che appare come un tragico e inevitabile processo. Ma non si tratta di dichiarazioni nostalgiche. Jarl pone lo spettatore di fronte a temi e drammi contemporanei cercando sempre di cogliere versanti anche opposti della stessa materia: approccio confermato dall'insieme della sua produzione, in cui l'appassionata descrizione della natura e l'attenzione al mondo dell'infanzia vanno ad integrarsi con i suoi interessi più sociali nei film in cui ritrae emarginati e ribelli che vivono in spazi urbani.
Nell'ambito dell'omaggio a Stefan Jarl verrà anche proiettato il primo lungometraggio e opera maggiore di Arne Sucksdorff, Det stora äventyret (La grande avventura, 1953), un poema sulla foresta svedese ritmato sul trascorrere delle stagioni che intreccia la vita della natura e degli animali al racconto di due ragazzi che salvano una giovane lontra e decidono di allevarla di nascosto da tutti». (Aurora Fornuto)
Filmografia: S-Tänk (1966), Snutarna (Poliziotti, 1966), Dom kallar oss mods (Ci chiamano emarginati, 1968), Bekämpa byråkratin (Combattere la burocrazia, 1969), Gisslan berättar (Il racconto dell'ostaggio, 1973), Förvandla Sverige (Cambiare la Svezia, 1966-74), Bojkott (Boicottare, 1975), Vihar vår egen sång – Musikfilmen (Noi abbiamo la nostra propria canzone – Film musicale, 1976), Ett anständigt liv (Una vita rispettabile, 1979), Memento Mori (1981), Naturens hämnd (La vendetta della natura, 1983), En av oss (Uno di noi, 1984), Själen är större än världen (L'anima è più grande del mondo, 1985), Hotet/Uhkkádus (La minaccia, 1987), Tiden har inget namn (Il tempo non ha nome, 1989), Goda människor (La gente buona, 1990), Jåvna – renskötare ar 2000 (Javna – Pastore di renne nell'anno 2000, 1991), Det sociala arvet: Misfits to Yuppies (L'eredità sociale: da emarginati a yuppie, 1993), Samernas land/Same Ätnam (La terra dei lapponi, 1995), Jag är din krigare (II guerriero della natura, 1997)