Cloudy with a Chance of Meatballs
Diretto da
Il giovane Flint Lockwood, genialoide un po’ impacciato, ha sempre avuto una spiccata inclinazione per le invenzioni più bizzarre, fallendo puntualmente, però, nel suo intento. Abitando in un’isola la cui unica produzione e fonte di alimentazione sono le sardine, non si dà per vinto e prova ad inventare un marchingegno che trasformi l’acqua in alimenti. La cosa sembra non avere speranze ma quando, per un eccesso di energia, la macchina finisce con l’essere lanciata nel cielo, accade che i fenomeni atmosferici si trasformano in precipitazioni di cibo. Nell’assurdità degli eventi Flint diventa famoso e al suo fianco troviamo Sam Sparks, una giornalista addetta alle previsioni meteo della televisione. Insieme vivranno un periodo di gloria ma, allo stesso tempo, dovranno affrontare il pericolo di un probabile disastro.
Approfondimento
A proposito di Cloudy with a Chance of Meatballs
La fonte di ispirazione di Piovono polpette è il libro omonimo Cloudy with a Chance of Meatballs (mai tradotto in italiano), scritto da Judi Barrett nel 1978 e illustrato da suo marito Ron. Ricco di colore e di trovate narrative che si susseguono con un buon ritmo, il film affronta alcuni temi più che mai attuali, a partire da quello del riconoscimento e approvazione delle aspirazioni personali da parte degli altri, fino a quello della sovralimentazione. Nel primo caso il difficile rapporto di Flint con il padre, che non ha mai creduto nelle doti di inventore del figlio, attraversa tutto il percorso del giovane, il quale troverà nella giovane giornalista, brillante e intelligente ma poco valorizzata, una preziosa alleata. I due, malgrado i goffi tentativi per andare incontro ai gusti degli altri, rimangono sempre se stessi e proprio questa sarà la loro forza nello smascherare le malefatte dei politici locali e nell’affrontare il disastro ecologico incombente. Il tema della sovrabbondanza di cibo, dell’ingordigia indiscriminata, portato decisamente in primo piano, viene trattato senza la minima intenzione predicatoria ed è rafforzato dall’inserimento di numerose metafore e sottotesti. Emblematica è la figura del sindaco, la cui voracità di potere si traduce anche in bisogno costante di cibo, giungendo direttamente all’obesità. Intorno a lui, intanto, l’intera collettività si ritrova compatta e felice in un’orgia alimentare tanto colorata quanto progressivamente pericolosa. E infine, così come avviene in maniera divertente e fantastica nel film, spesso nella realtà il cinismo, l’avidità e l’ottusità dell’uomo rischiano di trasformare una scoperta scientifica in un boomerang contro l’umanità intera.
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