La Croisade
Diretto da
Abel e Marianne, benestante coppia parigina, scoprono un giorno che il loro figlio Joseph, tredici anni, ha venduto il suo monopattino elettrico. E non solo: all’appello mancano anche l’abito di Dior di mamma, gli orologi da collezione di papà, libri antichi, cappotti e preziosi vari. Nel corso del frenetico inventario degli ammanchi, a poco a poco si svelano i piani di Joseph, che non sono solo suoi: lui e centinaia di altri adolescenti in giro per il mondo stanno raccogliendo soldi per finanziare un misterioso progetto. Hanno deciso di salvare il Pianeta.
Nato da una lungimirante idea del noto sceneggiatore Jean-Claude Carrière, morto nel 2021, un film che racconta la battaglia per l’ambiente ad altezza di ragazzino, sottolineando lo scarto tra l’indifferenza degli adulti per la crisi climatica e le angosce di una generazione che vuole salvare il mondo e il proprio futuro.
Durante un viaggio di rientro da New York, Jean-Claude Carrière mi annunciò che, sull’aereo, gli era venuta un’idea molta buona per la scena di un film. Gli venivano spesso molte idee sopra le nuvole. A Parigi mi lesse questa scena, che sarebbe poi diventata la prima sequenza de La crociata. Io gli dissi: «Ma che assurdità! Dei ragazzini che si appassionano all’ecologia!». La trovavo un’idea da adulti messa in testa a dei bambini e la cosa mi infastidiva, non mi sembrava giusta. Ne parlai con alcuni amici, lessi loro la scena e tutti concordarono con me che suonava falsa. Jean-Claude ne rimase un po’ offeso, era convinto della sua idea. Passarono tre mesi e un giorno venni a sapere dalla televisione che un’adolescente svedese aveva iniziato uno sciopero della fame mobilitandosi per la crisi climatica perché non sopportava più che nessuno facesse niente. Era Greta Thunberg. Chiamai Jean-Claude. «Sei davanti alla televisione?» gli domandai. Lui non aveva ancora visto niente. Gli raccontai quello che succedeva. «È straordinario» gli dissi. «Esattamente come la scena che hai scritto tu». Quattro mesi dopo c’erano manifestazioni di ragazzini ovunque. Jean-Claude è stato tra i primi ad occuparsi di ecologia. Ha anche scritto un libro sull’argomento (Le Pari, 1972) da cui emergono tutte le questioni attuali. Mi aveva consigliato di sbrigarmi a fare il film, altrimenti avrei dato l’impressione di correre dietro agli eventi. Mi fa piacere che La crociata abbia avuto l’aspetto di un film “in presa diretta”, ma se avessi dato subito ascolto a Jean-Claude sarei stato in anticipo sui tempi! Sono stato troppo vigliacco, o forse troppo poco visionario. Ma in quel periodo, questo balzo collettivo, quasi antropologico, dei giovani non si era ancora verificato.
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