Ainbo: Spirit of the Amazon
Diretto da
La tredicenne Ainbo, cacciatrice provetta, è nata e cresciuta nel villaggio di Candámo, nella giungla più profonda dell’Amazzonia. Un giorno scopre che la sua terra natia è minacciata e che esistono altri esseri umani oltre alla sua gente. Ainbo capisce che tocca a lei proteggere la sua tribù. Con l’aiuto dei suoi spiriti guida, l’armadillo Dillo e il tapiro Piro, lotta per salvare il suo paradiso dallo sfruttamento illegale delle miniere e dal disboscamento, cercando un modo per bloccare la distruzione e l’avvento di Yacuruna, il demone che abita nell’oscurità dei cuori avidi. Guidata dallo spirito di sua madre, Ainbo è determinata a salvare la sua terra prima che sia troppo tardi.
Al film, che sceglie il registro della favola e rende omaggio a leggende amazzoniche millenarie per raccontare una della grandi emergenze ambientali del Pianeta, prestano le loro voci, nella versione italiana, Stefano Belisari (Elio e le Storie Tese), Luciana Littizzetto e Ciro Priello.
«I miei fratelli e io sogniamo da sempre di fare film e di raccontare quelle storie fantastiche di cui è intrisa l’Amazzonia, nostra terra d’origine. E ho sempre avuto il desiderio di raccontare la storia di mia madre: è lei che ha in realtà ispirato Ainbo. Partendo dalla sua storia, abbiamo cominciato a mescolare ingredienti come la triste realtà della depredazione della foresta pluviale amazzonica, dell’estrazione mineraria illegale, del cambiamento climatico e dell’abbattimento selvaggio degli alberi. Poi ci siamo chiesti come portare al cinema una bella storia per trasmettere un messaggio profondo ai bambini, alle generazioni future, e per dipingere il ritratto di una realtà quasi apocalittica senza essere troppo sgradevoli. Ed è allora che è nata l’idea di realizzare un lungometraggio d’animazione.
Sono cresciuto in Perù e ho un forte legame con l’Amazzonia e le mie radici. La mia infanzia e la mia adolescenza sono state segnate dal fantastico e dalla magia, dalle credenze e da un modo tutto strano di concepire la vita. La convivenza con la natura costituisce un universo tutto a parte e alimenta la fantasia: animali che parlano e paesaggi magici, pieni di maghi e guaritori, ci hanno aiutato non solo a scrivere la storia di Ainbo ma anche altre storie. Ainbo ci ha dato l’opportunità di mostrare l’Amazzonia in un modo più onesto e autentico, adottando un punto di vista indigeno. Il film ha un tocco unico, che colpisce il pubblico. Spero che contribuirà a far vedere l’Amazzonia in un modo nuovo. Il mondo di Ainbo è minacciato dalla crescita delle industrie nella sua terra e sulle sue spalle grava il peso di salvare la sua casa e il pianeta. Non c’è debolezza nella fragilità né nell’avversità. Per far prevalere la giustizia si può trovare la forza. Dovrai affrontare i tuoi principi più volte di quanto tu possa immaginare e persino sacrificare l’amore per un bene più grande».
(Jose Zelada)
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