A Cow at My Table
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«Pubblicizzato come "un documentario sulla cultura, la carne e gli animali", A Cow at my Table, è uno stravagante e spesso piacevolmente imprevedibile miscuglio di interviste, spezzoni presi da film didattici sull'industria agraria, commedie mute dei primi del '900 e video realizzati di nascosto. Jennifer Abbott è stata arrestata e rinchiusa per breve tempo nelle prigioni del Saskatoon per essersi introdotta abusivamente nella proprietà dell'Intercontinental Packers Inc. per documentare la morte di una mucca, anche se poi tutte le accuse contro di lei furono ritirate. "La sua avventura nel Saskatoon" è un esempio perfetto della sua tesi sulle forze sociali che nascondono, distorcono e legittimano l'allevamento su base industriale con pericolose conseguenze per animali, esseri umani e ambiente... La nostra accettazione di questa situazione rappresenta ciò che Vandana Shiva chiama "l'etica dell'anestesia".
L'attivista vegetariano Shiva è solo uno dei molti intervistati che probabilmente gli spettatori non conoscono. Ci sono anche molte persone del circuito delle conferenze. Ognuno sostiene delle tesi, in particolare Jim Mason, che ha indirizzato il suo attivismo contro l'allevamento su base industriale già molto tempo prima che questo diventasse un impegno generale del movimento per i diritti degli animali. Tuttavia, le vere "dive" di A Cow at my Table sono la poco nota portavoce dell'industria agraria Susan Kitchen e l'attivista moderato per il benessere degli animali lan Duncan. Visibilmente a disagio, Susan Kitchen snocciola banalità su banalità che Duncan smonta ad una ad una. Siccome egli non è un attivista di spicco, la sua testimonianza avrà probabilmente più peso per gli spettatori che fanno parte del pubblico ancora non convinto».
(da Animal People. gennaio/febbraio 1999)
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